Oggi si dice, anche per brevità, « cipria »; ma una volta ci si intendeva solo chiamandola « polvere di Cipro », o « polvere cipria », facendo così allusione all’isola di Cipro, che era il luogo in cui particolarmente si adorava la dea Venere, detta perciò « Ciprigna ». Non è difficile stabilire i rapporti tra Venere e la profumata polvere che reca un leggiadro contributo alla grazia delle signore. Oggi la si usa molto, perché quasi ogni donna ne reca una scatoletta nella borsa; ma quanto maggior consumo se ne fece nei secoli scorsi, quando serviva essenzialmente per « impolverare » i capelli, che dovevano per tutti, uomini o donne, apparire candidi! II secolo dei capelli « impolverati » fu, soprattutto, Il Settecento; ma nel secolo scorso furono fatti tentativi per ripristinare la moda antica: nel 1860, così, l’imperatrice Eugenia apparve a un fastoso ricevimento parigino con i capelli incipriati. La più nota ricotta per fabbricare la cipria, — a base, come si sa, di amido, — fu inventata all’epoca del maresciallo Richelieu; e fu detta, perciò, «polvere alla marescialla».
Mitragliatrice da 1800 colpi al minuto
Da qualche tempo i giornali inglesi parlano d'una meravigliosa invenzione fatta dal vecchio maggiore Fitzgerald. Trattasi di una mitragliatrice ultrapotente con otto canne le quali possono sparare in unione 450 colpi al minuto. Siccome le canne potrebbero benissimo...
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