«A Miami, sulle coste della Florida, è apparsa per la prima volta al mondo la bicicletta anfibia. Cronisti, fotografi, operatori del cinema si sono precipitati sul posto per descrivere e cogliere con l’obiettivo la magnifica invenzione che aprirà un mondo nuovo agli sportivi..». Che poesia!
Questo si direbbe se il fatto fosse accaduto a Miami, nella Florida. Invece niente, l’inventore è un meccanico emiliano che si chiama Umberto Benassi, e l’esperimento del suo idrociclo lo fa su un fiumiciattolo in provincia di Modena. Che prosa!
E allora il povero inventore è costretto a pagare un fotografo perché, lo colga mentre, con la consorte, va a spasso in acqua dolce sulla macchina di sua costruzione che gli è costata cinque anni di lavoro e chissà quante spese. Eppure, pensateci bene, non è una trovata da poco, ma senza famosi cronisti, senza spiagge della Florida, senza nomi esotici come si fa?… (Per i curiosi, la bicicletta dell’inventore Benassi pesa 34 chili, ha galleggianti in alluminio e può galleggiare anche sul mare).
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