Pare che l’umanità sia presa attualmente, da una febbre speciale, la febbre della velocità nella traslazione. Bisogna correre, farsi portare lontano con la minore fatica dei nostri muscoli, bisogna escogitare nuovi metodi per volare sia per aria che per terra e per acqua, bisogna inebriarsi nella corsa rapidissima. Ed ecco a questo intento gli aeroplani che si perfezionano ogni giorno, le automobili che aumentano di potenzialità, gli idrovolanti che come gli albatri volano sopra, il amare e riposano sulle onde. Ma non basta ancora…
Notizia apparsa su “La Tribuna Illustrata” del agosto 1912
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