Le meraviglie dell’elettricità.
All’Esposizione di strumenti musicali ed apparecchi accessori che ebbe luogo recentemente a Berlino era molto osservato ed ammirato un nuovo congegno elettrico il quale risolve finalmente un problema interessantissimo per gli autori musicali.
E’ facile anche ai profani immaginare quanto riesca penoso ad un compositore il quale trascinato dalla foga dell’estro affidi man mano al pianoforte le creazioni della mente, staccarsene per tradurle sulla carta in piccoli segni minuziosi. Dev’essere una specie di doccia fredda sull’ispirazione; ed è in ogni caso una noia ed un consumo di tempo non indifferente.
L’apparecchio in questione, — che dal suo inventore, Laurenz Kronar, vien chiamato Kronarografo — è appunto inteso a togliere questo grave inconveniente, per ovviare al quale taluni invano avevano pensato di ricorrere al fonografo. Esso ha le dimensioni di una ordinaria macchina da scrivere, che ricorda anche nell’aspetto, e può collegarsi con facilità alla tastiera di un pianoforte. La sua parte sostanziale consiste di un rullo munito delle varie note e segni musicali; sotto ad esso è un piccolo motore elettrico, il quale fa svolgere un foglio di carta con moto uniforme. Suonando una nota, il musicista chiude un circuito esponendo una elettro-calamita, — per ogni tasto ve n’ha una, ad esso corrispondente, — e questa produce un movimento nel rullo mettendo la nota rappresentata dal tasto di faccia alla carta. Allora il rullo si abbassa e la nota viene scritta automaticamente.
Una speciale serie di reostati permette di usare la corrente che serve all’illuminazione, per azionare l’apparato. Il quale ottenne l’approvazione di quanti, musicisti e tecnici lo esaminarono, al punto che il suo avvenire sembra ormai assicurato.
F. Savorgnan di Brazzà
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